chiudi
la pagina 5
febbraio 2006
Verifichiamo
la " distanza ottimale del nostro tiro" a caccia. (libera
traduzione da Practical Bowhunting - Dr. Mark Timney) Uno
dei quesiti più importanti nella caccia con l'arco è: "Quando
un tiro diventa troppo lungo? Qual è la distanza per cui un tiro diventa
non etico?" Alla domanda "a che distanza tiri?" di solito
si risponde con "il mio range effettivo è circa
metri."
La risposta sottintende che quella misura rappresenta la distanza alla quale
un arciere può colpire in modo ripetitivo la zona vitale di un animale. E
benchè si sia molto discusso su quale fosse il metodo migliore per determinare
questo "range effettivo", tutti i metodi, indistintamente, arrivano
alla conclusione nello stesso modo e cioè effettuando tali prove in un
campo 3D, in condizioni assolutamente "comode". La realtà
è leggermente diversa. L'esperienza del bosco e il campo
3D Il campo 3D non è il bosco. Di solito nel campo 3D conosciamo
le distanze. Viceversa nel bosco difficilmente conosciamo esattamente la distanza
del nostro animale. Nel campo 3D siamo parecchio rilassati ma quando siamo nel
bosco e un animale ci compare improvvisamente davanti, il cuore comincia ad aumentare
i battiti e l'adrenalina comincia a scorrere
e in quel momento noi siamo
tutto tranne che rilassati. Serve per la caccia un allenamento nel campo 3D?
Può simulare la caccia? Si... un pò. Ma non è certo questa
simulazione che ci aiuta a capire quanto un tiro lungo è "troppo lungo"
Il campo 3D mette alla prova la nostra bravura nel tiro ma su bersagli che
non possono muoversi e reagire e non ci creano quella pressione mentale a cui
invece siamo sottoposti quando ci troviamo di fronte a un vero animale. Inoltre,
come possiamo ignorare le reali condizioni del tiro da caccia quando, ad esempio
piove, c'è vento o fa freddo e magari siamo coperti in modo da muoverci
con un po' di impaccio?. "Range ottimale" Più
che parlare di range effettivo, dovremmo parlare di range ottimale. Il range
ottimale lo si può definire come la maggior distanza entro la quale siamo
in grado di stimare la distanza del bersaglio, eseguire il tiro e nel momento
in cui la freccia arriva, avere l'animale ancora nella stessa posizione di quando
la freccia è partita. Queste sono le variabili principali da considerare
ma se facciamo mente locale ne esistono molte altre quali: - Il tipo di animale
che stiamo cacciando - conosciamo ad esempio il comportamento di delle varie specie?
Molti ungulati sono più "scattanti" rispetto ad altri. Alcuni
sono più lenti nei movimenti e molti più allertati rispetto ad altri.
Anche la taglia dell'animale e la zona vitale più grande gioca un ruolo
molto importante nella valutazione del range ottimale. - Buone condizioni mentali
e fisiche - Siamo efficienti in tutto questo? Siamo pronti al freddo o al tiro
dopo qualche ora passata al freddo? Siamo mentalmente tranquilli o siamo ansiosi
di "carniere"? Siamo in buck fever? Tutti questi fattori possono rovinare
il nostro tiro. - Le condizioni del luogo di caccia - Abbiamo luce a sufficienza
per vedere se la nostra freccia ha un percorso senza interferenze, in caso di
tiro? C'è vento o pioggia? Questi ed altri fattori influenzano il nostro
"range ottimale". Determiniamo il range ottimale Cominciamo
cercando inizialmente il proprio massimo range effettivo, cioè la distanza
massima alla quale l'80% delle frecce colpiscono l'area vitale "spot"
di un bersaglio 3D.Facciamo questo a distanze conosciute. Se una freccia va al
di fuori dell'area di spot, riduciamo la distanza. Questo sistema mi permette
di conoscere la mia precisione in relazione alla taglia dell'animale da cacciare
e in questa prima fase mi indica però unicamente la distanza alla quale
posso tirate ad un animale in condizioni ideali. A questo punto intervengono
dei FATTORI di RIDUZIONE della DISTANZA (FRD) che devo applicare a questa
distanza; questi fattori di riduzione cercano di riflettere in un qualche modo
le condizioni che ritroveremo in una situazione di caccia. I Fattori di
Riduzione della Distanza sono elencati di seguito e rappresentano: lo stato di
allerta dell'animale, il suo comportamento, le condizioni fisiche e mentali del
cacciatore nel momento del tiro, le condizioni dell'ambiente in cui mi trovo e
la corretta valutazione della distanza. La tabella che segue non è ovviamente
un dato assoluto ma ha come unico scopo quello di fornire un aiuto nella valutazione
delle condizioni di tiro determinando i fattori di rischio che influenzano il
risultato finale.
FATTORI
DI RIDUZIONE DELLA DISTANZA (FRD) DOVUTI AL COMPORTAMENTO DELL'ANIMALE | Animali
rilassati | Animali
prudenti | Animali
allertati | Nessun
FRD | FRD
= -10% | FRD
= -20% |
FATTORI
DI RIDUZIONE DELLA DISTANZA (FRD) DOVUTI ALLA DISTANZA | Certezza
della distanza | Non
certezza della distanza | Nessun
FRD | Animale
entro i 25 metri - FRD = Valutare la gandezza della zona vitale | Animale
tra 25 e 35 metri - FRD = Possibilità di NON effettuare il tiro | Animale
oltre i 35 metri - FRD = NON tirate |
FATTORI
DI RIDUZIONE DELLA DISTANZA (FRD) DOVUTI ALL'ALLERTA DELL'ANIMALE | Animali
completamente allertati (Possibilità di NON tirare) | Animali
di grossa massa (cervi, cinghiali) FRD = -20% Animali di piccola taglia (caprioli,
daini, mufloni) FRD = -30/-40% |
FATTORI
DI RIDUZIONE DELLA DISTANZA (FRD) DOVUTI ALLE CONDIZIONI FISICHE E MENTALI DEL
CACCIATORE | Rilassato/
Comodo | Eccitato/Non
a proprio agio | Buck
Fever/In totale scomodità | Nessun
FRD | FRD
= -25% | FRD
= -50% o nessun tiro |
FATTORI
DI RIDUZIONE DELLA DISTANZA (FRD) DOVUTI ALLE CONDIZIONI DELL'AMBIENTE IN CUI
CI TROVIAMO | Eccellenti(condizioni
perfette) | Medie(vento
leggero, pioggia leggere, ecc.) | Scarse(vento,
pioggia battente, luce scarsa, ecc..) | Nessun
FRD | FRD
= -35% | FRD
= -50% o nessun tiro |
Riepilogando,
si può affermare che gli elementi che influenzano, riducendolo, il nostro
range di tiro sono:
Il
comportamento dell'animale
La valutazione dell'allerta in base al tipo
di animale
La corretta valutazione della distanza
Le condizioni
fisiche e mentali del cacciatore del momento
Le condizioni ambientali esterne |
Considerazioni
finali. E' alquanto complesso cercare di tradurre in numeri e percentuali
le situazioni che si possono verificare quando siamo a caccia; in ogni caso cerchiamo
di valutare con serenità e senza eccessi le nostre reali condizioni di
tiro.
Un
arciere vuole verificare quanto lontano riesce a colpire il bersaglio
Un
cacciatore deve verificare quanto vicino riesce ad avere la preda prima del tiro. |
chiudi
la pagina
|