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gli approfondimenti del magazine con una disputa tecnica di grande attualità:
sistemi twin-cam contro single-cam. Come sostengono i sostenitori dei single-cam, i sistemi twin-cam perdono di sincronia, causando una riduzione della precisione e rendendo necessario un frequente settaggio dell'arco. Cosa che non succede nei single-cam, visto che la cam è unica. Abbastanza vero; ma, come amano dire i sostenitori dei twin-cam, la cam singola ha comunque bisogno di essere orientata correttamente per funzionare al meglio. Ed inoltre è più suscettibile all'allungamento della corda. Quando questo succede, si spostano di conseguenza punto di incocco e visette, rendendo necessario ritarare l'arco. A confondere ulteriormente le cose, bisogna però dire che i materiali con cui sono costruite oggi le corde si allungano molto meno di quanto succedeva in passato, rendendo il problema della taratura meno frequente. Rimanendo sulle posizioni opposte: twin-cam sono più progressivi da tirare e più stabili al rilascio, oltre ad avere un perfetto piano di scorrimento del punto di incocco. D'altro canto però i single-cam sono più veloci, silenziosi e hanno una valle decisa. Potremmo proseguire oltre, ma la sostanza è che ogni sistema è associato con i propri vantaggi e svantaggi, a ragione o meno. Oltretutto gli svantaggi di entrambi i sistemi sono stati minimizzati negli anni, diventando in alcuni casi irrilevanti (non solo migliori materiali per corde, ma anche il design stesso delle cam o degli archi). Nonostante ciò, non sarebbe per niente male avere un sistema che eliminasse gli svantaggi di entrambi i sistemi per tenerne solo i vantaggi ..questo è quello che sostengono di aver raggiunto i precursori dei sistemi con cam asimmetriche (anche conosciute come cam ibride, termine meno corretto tecnicamente ma ugualmente valido). A onor del vero, il primo sistema di tale fattura fu introdotto 10 anni fa dalla Darton, col sistema C/P/S, ma è solo oggi che è diventato di attualità con la presentazione da parte di Hoyt del sistema "Cam & ½". Hoyt ci crede talmente tanto da aver eliminato dal suo catalogo tutti i sistemi twin e single cam che distribuiva sino ad oggi. Molti dei maggiori produttori hanno seguito questa strada e oggi sono in pochi a non offrire questa tecnologia. Il concetto è abbastanza semplice: eliminare la tendenza delle cam a perdere la sincronia semplicemente collegandole assieme (queste sono collegate tra loro col cavo, al contrario dei twin-cam normali dove il cavo è ancorato in maniera fissa ad un flettente). In effetti il sistema ha due cam asimmetriche, al contrario dei classici twin-cam dove ogni cam è l'esatta copia dell'altra. In un sistema asimmetrico la cam superiore è solitamente una cam di controllo, mentre quella inferiore è di "potenza". Il risultato è un arco con tutti i vantaggi dei twin-cam, senza i problemi di sincronia e senza gli svantaggi dei single-cam. I critici sostengono ancora che comunque sia, il problema della sincronia non viene eliminato del tutto dai sistemi a cam asimmetriche, anche se si è d'accordo che, qualora esistenti, questi problemi potrebbero risultare veramente ridotti al minimo. Quanto questo sia vero potrà essere detto solo dalla sperimentazione sul campo e dal tempo, senza dimenticare che comunque sia nessun sistema libererà mai totalmente l'arciere dal bisogno della taratura. La PSE oggi ha sul suo catalogo entrambi i sistemi (cam ibride e single-cam) e ne definisce così le caratteristiche: "è ancora possibile che su un sistema a cam ibride si possa verificare una leggera perdita di sincronia, ma abbiamo verificato che questo corrisponde nella realtà solo ad un leggero calo di let-off, senza alterare altri parametri di tiro." Il vero nodo cruciale dei sistemi disponibili oggi è quello della sincronia: twin-cam devo essere sincronizzati per far sì che le cam abbiano lo stesso grado di rotazione e, soprattutto, contemporaneamente. L'interesse attorno ai single-cam si viluppò proprio in seguito all'eliminazione di questo problema. Questo, anche se gli esperti sostengono che i single-cam abbiano comunque bisogno di essere sincronizzati; la differenza è quasi a livello semantico, nel senso che non è un problema di "sincronia" (non c'è niente con cui essere in sincronia in effetti) quanto di "posizione". Stiamo parlando in effetti di orientamento della cam, cosa che è comunque necessario su tutti i sistemi; twin, single o hybrid cam. Ogni produttore fornisce in effetti dei riferimenti per poter posizionare correttamente la o le cam dei propri archi. Mathews per esempio fornisce due piccoli fori sulla cam che devono essere paralleli con la corda dell'arco. Se così non è, la corda o il cavo dell'arco devono essere avvolti o meno sino a raggiungere il perfetto allineamento. Il sistema Cam & ½ della Hoyt presenta un piccolo foro su ogni cam che deve essere completamente o parzialmente coperto dalla corda per essere nella giusta posizione. I sostenitori di questo nuovo sistema sostengono che comunque sia, il non perfetto posizionamento delle cam ibride avrebbe un tale esiguo impatto sulla sincronizzazione da rendere eventuali effetti sulla precisione di tiro impercettibili al tiratore medio. In ogni caso, molte delle differenze tra i twin/hybrid cam e i single cam sono di fatto spesso a livello soggettivo, oltre che oggettivamente influenzati dal design stesso degli archi e dalla progettazione in sé. Tralasciando le disquisizioni filosofiche, i punti a favore di ogni sistema si possono riassumere in pochi sostanziali fattori: -i
sistemi twin-cam offrono un piano di scorrimento del punto di incocco molto lineare. Chiudiamo non dimenticando il fattore umano, ovvero la componente che rende ogni caratteristica (compresi i suoi svantaggi o vantaggi) più o meno importante per i gusti di ogni arciere. La diffusione sul mercato degli ultimi sistemi aggiungerà succo a questa discussione e alimenterà le future direzioni prese dai grandi costruttori di archi per i prossimi anni. Occhi aperti! La
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