
          Un 
            grazie a Roy Marlow autore 
              di "Timeless 
                Bowhunting" per aver concesso alla redazione l'uso di alcuni capitoli del 
                suo libro.
          Uno 
            degli aspetti più importanti da considerare nella stima della distanza 
            è la "depth-of-kill", che altro non è che la distanza 
            espressa in metri davanti e dietro al nostro bersaglio, che ci consente di colpire 
            in ogni caso la zona vitale; la considerazione più naturale che immediatamente 
            viene da fare è che una freccia veloce ci perdona più errori di 
            valutazione di distanze rispetto a frecce più lente. Approfondiamo il problema.
          La 
            tabella che segue spiegherà meglio il concetto: in primo luogo la "depth-of-kill" 
            è maggiore alle corte distanze dove la traiettoria è più 
            tesa e diminuisce via via con l'aumentare della distanza. Nella tabella si vede 
            che se tiriamo ad un bersaglio a 20 metri usando una freccia che si muove a 250 
            fps la nostra distanza di tiro utile è di circa 25 metri ma già 
            a 30 metri le cose cambiano perchè la depth-of-kill va da 25 metri a 33 
            metri e la "distanza di tiro utile" si riduce drasticamente a circa 
            8 metri.
          In 
            secondo luogo occorre però precisare che aumentando la velocità 
            della freccia non risolviamo drasticamente il problema e il vantaggio è 
            minore rispetto a quanto possiamo immaginare. Alle lunghe distanze ad esempio 
            non esiste grande differenza fra una freccia a 225 fps e una freccia a 275 fps 
            e la differenza di tiro utile resta compreso fra i 4 e 6 metri.
          
              
                |  | Velocità 
                  della freccia (pfs) | Distanze 
                  di tiro (metri) | 
              
                | 20 | 25 | 30 | 40 | 
              
                | Depth-of-kill 
                  (metri)  | 175 | 16.3 
                  - 22.6 | 22.5 
                  - 27.0  | 28.1 
                  - 31.7 | 38.7 
                  - 41.3 | 
              
                | 200 | 10 
                  - 23.5 | 21.5 
                  - 27.6 | 27.4 
                  - 32.2 | 38.3 
                  - 41.6 | 
              
                | 225 | 0 
                  - 24.1  | 18.5 
                  - 28.5 | 26.6 
                  - 32.7 | 37.9 
                  - 42.0 | 
              
                | 250 | 0 
                  - 25.1 | 17.5 
                  - 28.9 | 25.6 
                  - 33.2 | 37.3 
                  - 47.4 | 
              
                | 275 | 0 
                  - 25.9 | 0 
                  - 29.6 | 24.5 
                  - 33.8 | 36.8 
                  - 42.7 | 
              
                | Differenza 
                  nella distanza di tiro utile | 175 | 6.3 | 4.5 | 3.6 | 2.6 | 
              
                | 200 | 13.5 | 6.1 | 4.8 | 3.3 | 
              
                | 225 | 24.1 | 10.0 | 6.1 | 4.1 | 
              
                | 250 | 25.1 | 11.4 | 7.6 | 5.1 | 
              
                | 275 | 25.9 | 29.6 | 9.3 | 5.9 | 
                    
          Troviamo 
            la nostra depth-of-kill
          Per 
            trovare i parametri di cui sopra relativi alla nostra attrezzatura, proviamo un 
            tiro ad una determinata distanza, esempio 20 metri, e successivamente tiriamo 
            a distanze superiori o inferiori fino a coprire un calo di non più di 10 
            cm.; a questo punto avremo trovato il range entro il quale la nostra freccia, 
            con un tiro a 20 metri può essere in ogni caso letale.