"Buck
fever" è un termine americano che descrive in modo pressochè
perfetto una speciale condizione emotiva in cui veniamo a trovarci in una determinata
situazione; la si può definire come una speciale forma di "target
panic" ma riferita ad una situazione di caccia.
Come
si prepara il nostro fisico all'incontro.
L'incontro
ravvicinato con una potenziale preda fa scatenare dentro di noi una reazione preparatoria
all'atto finale del tiro; l'adrenalina comincia ad entrare nel nostro sangue,
dilata le vie aeree ed aumenta la respirazione, accellera il battito cardiaco,
chiude i vasi sanguigni dell'intestino e prepara il nostro corpo, ma sopratutto
i nostri muscoli, a far fronte ad uno sforzo di intensità maggiore rispetto
alla norma. Questa non è ancora "buck fever" ma solo una normale
ed umanissima reazione all'evento e sono realmente poche le persone prive di queste
emozioni, di qualsiasi entità siano.
La
Buck fever
La
"buck fever" è invece l'eccesso di quanto sopra detto, le quali,
aumentate all'ennesima potenza, arrivano al punto di bloccare ogni nostra reazione;
la "buck fever" può toglierci le forze impedendoci di aprire
un arco che normalmente apriamo decine di volte senza problemi o di farci tremare
al punto di far saltellare la freccia sulla finestra dell'arco fino a farla scendere
o dalla finestra dell'arco o dal rest. Questa è la "buck fever".!!
Proviamo
a combatterla
Cosa
si può fare in questi casi. Se stiamo tremando, anzichè contrastare
il tremore cercando di smettere, cosa che di solito peggiora la situazione, proviamo
invece ad aumentare volutamente ed in modo controllato il nostro tremore; sembrerà
strano ma questo ci consentirà di riprendere il controllo del nostro corpo
anzichè subirne le reazioni. Allo stesso modo possiamo comportarci con
il respiro;se questo aumenta involontariamente, cerchiamo di aumentarlo ancora
di più sopravanzandolo con la respirazione volontaria; questa azione ci
consentirà di riprendere il controllo e di ripristinare le condizioni normali.
Non
si deve aver paura di sbagliare; e se sbagliamo, dobbiamo continuare ad avere
autostima verso noi stessi. Nessuno ci dirà nulla, gli amici non penseranno
nulla e noi continueremo ad essere dei buoni cacciatori che avranno sicuramente
una occasione migliore la prossima volta. Ricordiamoci sempre che non è
una questione di vita o di morte. Il sintomo della paura di sbagliare potrebbe
nascondere una forma di "target panic" nel qualcaso è opportuno
verificarne i sintomi al di fuori dell'ambito di caccia per avere una conferma.
Per
concludere
Restiamo
calmi, crediamo in noi stessi e cerchiamo di non aver fretta per raggiungere dei
risultati; non è una gara con nessuno e non serve per dimostrare nulla
a chi ci circonda.